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Le curiosità più interessanti sugli spumanti italiani

Cari amici di Vivo di Vino bentrovati con un nuovo articolo del nostro blog specializzato nel mondo dei vini. Il post di oggi è un approfondimento sul tema degli spumanti e nello specifico andremo a scoprire le curiosità più interessanti sugli spumanti italiani. Gli spumanti italiani sono un patrimonio che il mondo ci invidia. Quando li si chiama in causa, si apre le porte a una tradizione secolare, fatta di estrema cura dei dettagli per arrivare a risultati che incantano il palato fin dai primi momenti. Scoprire tutta la ricchezza degli spumanti del Bel Paese se si parte da neofiti può non essere semplice. Ecco perché abbiamo raccolto in questa breve guida alcune curiosità che li riguardano. Cosa aspetti a scoprirle?

 

Spumante e vino frizzante non sono sinonimi

Troppo spesso si pensa, sbagliando, che parlare di spumante e di vino frizzante voglia dire chiamare in causa due sinonimi. Non è affatto vero! Come mai? Iniziamo con il dire che a fare la differenza è innanzitutto la quantità di anidride carbonica. Per poter definire un vino frizzante, è necessario che la sua conservazione avvenga a una temperatura di 20°C e in recipienti chiusi. Questi ultimi devono essere caratterizzati da una situazione di sovrappressione per via dell’anidride carbonica, gas che, a sua volta, deve avere una pressione compresa nel range tra 1 e 2,5 bar.

 

Gli abbinamenti giusti

Quando ci si approccia al mondo degli spumanti italiani, è naturale chiedersi come gestire l’aspetto degli abbinamenti con il cibo. Parlare di questo tema in maniera approfondita vorrebbe dire aprire un capitolo lunghissimo, motivo per cui abbiamo scelto di fornire solo alcune indicazioni basilari. Una di queste riguarda gli spumanti secchi, dal dosaggio zero fino al brut, perfetti insieme con il pesce.

Nel momento in cui, giusto per citare un esempio concreto, si partecipa a una degustazione Franciacorta, qualora lo spumante dovesse essere in versione brut è facile trovarsi davanti a delizie a base di pesce crudo. Quando, invece, si rivolge l’attenzione ai vini extra dry, l’optimum per quanto riguarda gli abbinamenti riguarda i salumi. Viriamo verso una maggior dolcezza con gli spumanti dry, che danno il meglio sia con i dolci di piccola pasticceria, sia con formaggi a stagionatura media.

 

La differenza fra brut, extra dry e dry

Abbiamo appena chiamato in causa delle diciture che possono essere di comprensione non immediata per chi non conosce bene il mondo degli spumanti.

Cosa indicano? Il fattore discriminante è la quantità di zuccheri. Si parla di spumante brut nel caso di uno spumante caratterizzato da una quantità di zucchero inferiore ai 12 grammi al litro. I parametri dell’extra dry, invece, prevedono un dosaggio di zucchero compreso tra i 12 e i 17 grammi al litro.

Con il drive, si viaggia verso quantitativi compresi fra i 17 e i 32 grammi al litro.

Una particolarità che distingue gli spumanti riguarda il fatto che, a differenza di quanto accade con gli altri vini, è obbligatorio indicare sull’etichetta il tenore zuccherino.

 

La corretta conservazione

Parlare di curiosità sullo spumante vuol dire, per forza di cose, considerare anche le indicazioni relative alla corretta conservazione. La prima cosa da sottolineare al proposito è che non si tratta di vini che devono invecchiare. Nel caso degli spumanti metodo classico, il cuore del processo di conservazione avviene in cantina, prima dell’immissione sul mercato della bottiglia.

Diversa è la situazione quando, invece, si ha a che fare con vini come il prosecco. In tali frangenti, il processo di spumantizzazione è estremamente rapido. Alla luce di quanto appena ricordato, quando si compra uno spumante è bene consumarlo entro un anno dall’acquisto. In merito alla conservazione domestica, rammentiamo che la cantinetta domestica classica dovrebbe essere mantenuta tra i 6 e gli 8°C.

Nei casi in cui non è presente in caso, la raccomandazione è di scegliere un luogo fresco, asciutto e pulito e di mantenere le bottiglie in posizione orizzontale. Essenziale per una buona conservazione è che il vino arrivi a bagnare il tappo.

 

Conclusioni

Sperando di avere offerto un contenuto valido e interessante, sono sempre a disposizione ulteriori dettagli. Per qualsiasi domanda scrivimi nei commenti o tramite la pagina Contatti e Collaborazioni. Sarò felice di condividere le tue esperienze e arricchire l’argomento con qualche spunto interessante. Alla prossima!


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